Arriva la primavera, così cani e gatti vivono il cambio di stagione

Dal meteo bizzarro degli ultimi giorni non si direbbe, ma oggi, nell’emisfero boreale e secondo calendario, ricorre l’equinozio di primavera. Le giornate inizieranno ad allungarsi, il clima si farà più mite e crescerà il desiderio di trascorrere parte del proprio tempo all’aria aperta. Solitamente, però, la nuova stagione porta anche qualche cambiamento, che in alcuni casi può riguardare la sfera della salute. E i nostri amici a quattro zampe come affrontano questa fase dell’anno? Quali strumenti abbiamo noi per aiutarli? Ecco qualche consiglio dal nostro Prof. Mussa…

 

D. Cani e gatti come affrontano il passaggio dalla stagione fredda a quella più mite? C’è qualche rischio per la loro salute?

R. Molto dipende da dove vivono. Quelli che vivono all’esterno della casa sicuramente godono dei benefici inerenti al cambiamento del clima. L’aumento della temperatura è molto favorevole per i cani a pelo corto, più sensibili al freddo, mentre non disturba quelli a pelo lungo che soffrono maggiormente il caldo. I gatti, i cui antenati sono originari dei paesi caldi, soffrono il freddo più dei cani e quindi l’arrivo della primavera per loro è sempre benvenuto. Gli animali che vivono in casa non sono soggetti a cambiamenti di temperatura. Un altro fattore che invece riguarda entrambe le situazioni è l’aumento della luminosità che incide sull’assetto ormonale e si manifesta esteriormente con la perdita e la muta del pelo.

D. A quali aspetti i proprietari devono prestare maggiore attenzione in questo periodo dell’anno? Alla dieta dei pelosi, all’idratazione o altro?

R. L’aumento della temperatura, nei cani molto attivi, fa aumentare il dispendio idrico e quindi la necessità di bere con maggior frequenza. I gatti hanno un metabolismo idrico diverso e non hanno questa esigenza. Il consiglio è quindi di prestare maggiore attenzione alla disponibilità continua di acqua pulita. I cani che vengono lasciati correre liberi all’aperto, spinti dalla sete, tendono ad approfittare di qualsiasi fonte idrica che, se inquinata, può provocare pericolose malattie o intossicazioni. La vaccinazione per la Leptospirosi immunizza nei confronti di questa malattia ed è fortemente consigliabile, ma non evita altri problemi. La soluzione ottimale consiste nell’abituare il cane all’obbedienza e nel fornirgli acqua sicura portandosi al seguito una borraccia o una bottiglietta ed un piccolo contenitore in cui possa bere.

 

D. Quali nutrienti non devono mai mancare nei loro pasti e quali cibi invece devono essere evitati?

R. A parte l’acqua di cui si è detto sopra, per i soggetti che vivono all’esterno è utile una diminuzione delle quantità totali del cibo che serviva a compensare le perdite dovute al freddo. Tuttavia l’allungamento delle ore di luce può far aumentare il movimento ed il relativo dispendio energetico. Ogni soggetto è un po’ un caso a parte. Un controllo periodico del peso e il consiglio di un esperto può suggerire la quantità dell’eventuale diminuzione di cibo. La perdita del pelo conseguente alla muta fa aumentare le esigenze in alcuni componenti proteici (gli aminoacidi metionina e cistina), mentre alcuni oligoelementi (rame, zinco) e vitamine (vitamina A, acido folico, biotina, acido pantotenico, vitamina E) la facilitano.

D. Ci sono consigli pratici che si possono seguire nella prevenzione di alcune patologie (ad esempio l’utilizzo di farmaci o integratori) o norme di comportamento da adottare nei confronti dei quattro zampe e del loro benessere con l’arrivo della bella stagione?

R. Se gli animali sono nutriti con un buon alimento completo non necessitano di alcuna integrazione; come si è detto sopra è viceversa utile un controllo ed un eventuale ridimensionamento delle dosi.
Se sono alimentati con razioni casalinghe, in base alla loro composizione, può essere utile ricorrere a modifiche o integrazioni in funzione del cambiamento della temperatura ambientale e della muta, soprattutto se si tratta di soggetti a pelo lungo. Il pelo è formato essenzialmente da proteine, che devono essere rimpiazzate con l’alimentazione. Per rendere bene l’idea di quanto importante sia il loro ricambio citerò il caso di un mio Lagotto di circa 15 kg che ho tosato personalmente all’inizio della muta per alcuni anni consecutivi. Ogni anno produceva, se così si può dire, circa 750 gr di pelo che, come noto, contiene pochissima acqua; in termini di sostanza secca essi corrispondono a più di 2 kg di massa muscolare!
Conclusioni: in assenza di un apporto proteico quantitativo e qualitativo adeguato la crescita del nuovo pelo non potrà che essere quantitativamente e qualitativamente scarsa.