Spesso distratti da questioni alimentari o magari comportamentali, tendiamo a sottovalutare la salute dei denti e del cavo orale dei nostri amici a quattro zampe. Eppure un’accurata e costante igiene orale è determinante per il benessere dei pelosi e, visto che loro non possono segnalarci questo tipo di problematiche, siamo noi che dobbiamo imparare a comprendere i segnali di un eventuale malessere.
Scarsa pulizia, cibi non adatti, età. Sono alcuni dei fattori che incidono sulla salute della bocca di cani e gatti. Ma quali sono i campanelli d’allarme ai quali dobbiamo prestare attenzione? Quali norme seguire per evitare il peggiorare di problemi inizialmente sottovalutati?
Ne abbiamo parlato con il nostro esperto, il prof. Mussa.
D. Quali sintomi ci indicano la presenza di un problema di igiene orale del cane e del gatto?
R. Molti sono i sintomi; i più evidenti sono legati ad alito sgradevole o a comparsa di tartaro sulla superficie dentale. Per comprendere bene il problema è però opportuno conoscere le cause che lo determinano e la sua evoluzione. L’insufficiente esercizio dei denti, la composizione della saliva, i residui di cibo tra i denti inducono dapprima la formazione della cosiddetta placca dentale, una sottile pellicola, spesso invisibile, che si deposita sulla superficie dei denti; su di essa possono insediarsi batteri e minerali. Il deposito di minerali porta alla formazione del tartaro, facilmente visibile anche ad un occhio inesperto. Esso si forma inizialmente su premolari e molari, specie nel punto della loro inserzione nella gengiva. A lungo andare, anche per azione dei batteri, la gengiva si infiamma e si erode rendendo infine instabile l’inserzione del dente, che può poi cadere. Il problema più subdolo però è la gengivite causata dai batteri; essi dalla gengiva infiammata possono riversarsi nel circolo sanguigno e passare all’intero organismo. L’evoluzione di questi fenomeni è sempre lenta e gli esiti più evidenti si riscontrano nei soggetti anziani. Indagini scientifiche specifiche parlano dell’80% di cani di età superiore ai 6 anni colpiti.
D. Come e con che frequenza dobbiamo curare l’igiene orale dei pelosi? Può occuparsene il padrone o bisogna rivolgersi al proprio veterinario?
R. Un controllo periodico (ad esempio una volta al mese) permette di mettere in luce problemi evidenti; quelli più subdoli tuttavia sfuggono spesso ad un occhio inesperto. Una prevenzione basata sull’impiego di spazzolino e dentifricio, come consigliato dei dentisti per gli esseri umani è molto problematica per più di un animale, specie per i gatti. La somministrazione di alimenti dotati di buona consistenza ed arricchiti di alcuni sali (ad esempio i polifosfati) è sicuramente utile, anche se non risolutivo per tutti i soggetti. Un controllo periodico da parte del veterinario costituisce una buona garanzia di individuazione precoce di eventuali problemi.
D. Prodotti come i biscotti Dental Star Pet’s Planet sono consigliabili e utili per mantenere la salute dentale del quattro zampe?
R. Allo stato naturale i carnivori, per accedere alle parti più pregiate delle loro prede (organi interni, masse muscolari) devono strappare la pelle e triturare le ossa. Con questa operazione mettono a dura prova i loro denti e le gengive e al contempo prevengono la formazione della placca. Una delle tecniche oggi adottate per cercare di raggiungere lo stesso scopo consiste nell’offrire loro alimenti ben appetiti, dotati di una forte consistenza per stimolare la masticazione e l’aggiunta di sostanze (polifosfati) che formino una barriera fisica sulla superficie della placca. In questo modo, viene impedita la mineralizzazione in tartaro. Oltre all’azione meccanica, gli alimenti che, per loro natura, devono essere masticati a lungo, stimolano anche una maggior produzione di saliva. La saliva svolge un ruolo importante, non solo per l’azione di lavaggio ed asportazione dei detriti alimentari, ma anche grazie ad alcuni suoi componenti: enzimi, antiossidanti, mucine, immunoglobuline, peptidi ad azione antimicrobica.
D. L’alimentazione può aiutare a prevenire le problematiche legate all’igiene orale? E se sì, come bilanciare l’umido col secco?
R. In base ad alcune statistiche risulterebbe che l’alimentazione umida (scatolette, vaschette, alimentazione casalinga) predisponga maggiormente all’insorgenza della placca dentale prima e, successivamente, al tartaro. La minor consistenza dell’alimentazione umida sarebbe la causa di tale fenomeno. È peraltro dimostrato che la maggior parte degli animali la preferiscono a quella secca (crocchette o croccantini). Una soluzione salomonica può quindi consistere nel mescolare scatolette e vaschette a crocchette e croccantini. Per il gatto si ha così un ulteriore vantaggio, costituito dalla maggior assunzione di acqua attraverso il cibo; scatolette e vaschette ne contengono infatti dal 75 all’80% contro il 10% o meno di crocchette e croccantini. È noto infatti che il gatto, contrariamente al cane, quando viene nutrito con alimenti secchi, non riesce a bere a sufficienza per compensare il minor contenuto idrico degli alimenti secchi.
Molti vegetali vengono da tempo immemorabile utilizzati con successo per l’igiene dentale; il thè verde è una di queste; contiene una sostanza detta catechina, ad azione antiossidante ed efficace nel contrastare i processi infiammatori che spesso minacciano la salute del cavo orale.
Senza dimenticare i controlli periodici dal veterinario, puoi iniziare a cercare il benessere del tuo peloso rivolgendoti a uno dei nostri Consulenti Nutrizionali Pet’s Planet. Con la sua esperienza saprà consigliarti l’alimentazione personalizzata e variata più adatta al tuo quattro zampe. Vuoi saperne di più? Contattaci, gratis e senza impegno, cliccando sull’immagine sottostante.